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Cuoricini al profumo di Glicine

In questo periodo la primavera esplode con i suoi colori e profumi…e nel giardino del convento dove si trova il mio ristorante c’è un pergolato carico di fiori di glicine che emanano un dolce profumo. DSC_0623 Questo ristorante si trova nella campagna tra Montaione e San Gimignano ed è di proprietà dei miei suoceri dal 1974. Questa è una zona bellissima con panorami mozzafiato e poi che dire il nostro ristorante si trova proprio al centro del Complesso chiamato Gerusalemme di San Vivaldo. Ma veniamo al Glicine, pianta rampicante originaria della Cina e del Giappone, dai fiori violetti riuniti in grappoli, profumati e dolci (Glikis in greco significa proprio “Dolce”). Per i Giapponesi e i Cinesi ha il significato di by Deal Top” href=”#”>amicizia….quella vera. In fitoterapia il Glicine ha proprietà energetiche.                        Ma veniamo alla ricetta:

Ingredienti:

130 gr di Farina d’Orzo

20 gr Amido di Mais

70 gr di Burro all’Olio

60 gr di zucchero di Canna

Scorza di un Limone

Un pizzico di Sale

1 cucchiaino di Cremor Tartaro

Una manciata di Fiori freschi di Glicine

Procedimento:

Per prima cosa, setacciare le farine il lievito, aggiungere lo zucchero, il pizzico di sale, e la scorza grattugiata del limone e la manciata di fiori, poi porre al centro il burro all’olio e impastare energicamente…se l’impasto dovesse risultare troppo duro aggiungere del latte di soia. Quindi formare una palla e stenderla con il mattarello.

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Con l’aiuto delle formine tagliare l’impasto e trasferire i cuoricini su una placca da forno foderata con carta da forno e infornare a 170 ° per 15 minuti circa.
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Togliere dal forno, impiattare e servire spolverizzati con zucchero a velo aromatizzato al Glicine che posterò in seguito.

Adesso tocca a voi…..Buon Appetito!!!!!

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Fiori di Tarassaco in Pastella Vegan

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Siamo in Primavera,la stagione che in assoluto adoro con i suoi profumi, i suoi colori e le sue erbe spontanee. Aprile è il mese indicato per la raccolta di questa erba spontanea. Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta appartenete alla famiglia delle Asteracee. Con le sue proprietà depurative e antinfiammatorie, è un ottimo alleato nella cura delle malattie legate al fegato.
Nella tradizione contadina il tarassaco è anche conosciuto come “piscialetto”, grazie alle sue proprietà diuretiche.
Secondo una leggenda irlandese, un tempo gli gnomi, gli elfi e le fate correvano liberamente nei prati e boschi ancora incontaminati; poi con l’arrivo dell’uomo, queste magiche creature dovettero cercare rifugio fra le rocce o nel folto dei boschi, però le fate possedevano abiti troppo appariscenti per riuscire a nascondersi, così spesso venivano calpestate dagli uomini, e fu per questo che si trasformarono in fiori gialli e robusti, che se anche vengono calpestati hanno la capacità di tornare eretti, e si narra che la sua tenace sopravvivenza sia proprio dovuta alla presenza magica delle fate nella corolla del fiore. Bando alle ciance passiamo alla ricetta.

Ingredienti:
Farina di Ceci
Birra Ghiacciata
Sale

Procedimento:
Come prima cosa, preparare la pastella con farina di Ceci, Birra ghiacciata e sale piuttosto cremosa e far riposare una mezzoretta.
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Mentre la pastella riposa, lavare i fiori di tarassaco in acqua fredda e asciugarli con la carta da cucina.
A questo punto scaldare l’olio e tuffare i fiori friggendoli velocemente

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successivamente adagiarli su carta assorbente per asciugarli dall’acqua, dopodiché servire come aperitivo accompagnato da un buon prosecco o vino bianco.
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E adesso tocca a voi….Buon appetito!!!!!

Torta Salata con gli Strigoli

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La primavera è arrivata anche se in questi giorni la temperatura non è proprio mite.  I campi pullulano di erbette spontanee con il quale poter cucinare qualche piatto delizioso. Per questa ricetta, ho usato degli strigoli o Silene Vulgaris, pianta che cresce spontanea in tutt’Italia. In cucina si usano i giovani germogli, ricchi di vitamina C. Nella tradizione popolare prende il nome di Strigolo in quanto in primavera quest’erba dà origine a decine di rosette fogliari, carnose e tenere, che se fatte rotolare fra le dita stridono da quì il nome stritolo o strigolo.

Ma veniamo alla ricetta….

Ingredienti:

240 gr. Farina T1

70 ml Olio Evo

70 ml Vino Bianco

Sale Marino Integrale

Procedimento:

Per prima cosa, preparare la Pasta brisèe unendo tutti gli ingredienti fino a formare una palla liscia e omogenea che farete riposare in frigo almeno un’ora.

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Nel frattempo, lavare e mondare le erbette, poi  sbollentarle in acqua salata per pochi minuti. A questo punto prendete le erbette, strizzatele e saltatele in padella con olio evo e aglio. 

Successivamente, stendete la pasta su una spianatoia infarinata e rivestire uno stampo da 24, lasciate i bordi alti e mettete all’interno gli strigoli saltati.

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Infornare a 200° per 45 minuti circa, finchè la pasta non risulta leggermente dorata.

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Adesso tocca a voi….Buon Appetito!!!!!

Riso Integrale alla Silene Alba

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La ricetta che vi propongo oggi è stata protagonista del menu di sabato 28 Marzo 2015 in occasione di un evento che ho organizzato in collaborazione con la dottoressa Mira Tonioni ( http://www.mirabio.wordpress.com ) e la blogger Carmen Luciano ( http://www.sbarellababyanimals.com ) . Abbiamo proposto una passeggiata di riconoscimento erbe spontanee da usare in cucina presso il bosco che circonda il mio ristorante ” Il Focolare “  sito in San Vivaldo ( Montaione, Firenze) nel convento dei frati francescani. foto aerea A seguire io e Daniele , nonché  mio marito e chef , abbiamo proposto un menù completamente vegetale dall’antipasto al dolce realizzato con erbe spontanee dell’Azienda Agricola Biologica Forrà Pruno di Lamporecchio (PT). Uno dei piatti che è più piaciuto è stato proprio questo: Risotto integrale con la Silene Alba. La Silene Alba e una pianta perrenne, alta fino a 80 cm, ramosa e uniformemente pelosa; foglie ellittiche con i fiori che si aprono di sera per essere impollinati da farfalle crepuscolari.  Si racconta che Bacco avesse un compagno di nome Sileno con una gran pancia rotonda. Ma probabilmente questo nome è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere. Ilnome specifico (e quello comune = “alba/bianco”) si riferisce al candido colore bianco dei suoi petali. Ma veniamo alla ricetta. Ingredienti: 350 gr di Riso Integrale Un Mazzetto di silene Alba Una Cipolla Olio Evo Sale, Pepe Un pizzico di Curcuma Brodo Vegetale Procedimento: Innanzitutto, lavare accuratamente la Silene.  In una casseruola fate soffriggere un battuto di cipolla nell’olio, e successivamente aggiungete il riso e fetelo tostare. DSC_0481 A questo punto aggiungere la Silene e fatela insaporire dopodiché aggiungete un po’ del brodo. DSC_0492 Portare a cottura ultimata il riso e se necessario aggiungete ancora brodo. A fine cottura aggiustate di sale, pepe raggiungete un pizzico di Curcuma. Finalmente il piatto è pronto. Impiattate e servite. DSC_0527 Adesso tocca a voi … Buon Appetito!!!!

Biscotti ai Fiori di Camomilla

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Quotidianamente bevo infusi e tisane di ogni genere, ma la camomilla è quella che più adoro, soprattutto il suo aroma così delicato e gentile.

La Camomilla è conosciuta anche con il nome di Matricaria,  potrebbe derivare dal latino mater (madre) o matrix  (utero), perché in passato veniva data alle donne partorienti perché si sosteneva che avesse un’azione benefica sulla muscolatura.

Questo tenero fiorellino, ha molteplici proprietà: analgesiche, sedative, antinfiammatorie, digestive, antispastiche ecc.

Nella simbologia dei fiori quest’erba è la rappresentazione della forza nelle avversità, quindi oltre ad essere dolce ed amorevole, la pianta da la forza di combattere contro le ostilità della vita quotidiana.

Esiste anche una leggenda sulla Camomilla: Durante la fuga in Egitto la Madonna era molto stanca e non c’era nemmeno un’albero per potersi fermare e riposare, finchè non giunsero in una piccola oasi, dove fiorivano queste piccoli fiori bianchi. Maria stava per bere quell’acqua quando Gesù bambino fece un cenno: alcuni capini di camomilla staccandosi dal gambo caddero nella ciotola di Maria. Grazie ad essi la bevanda calmò e dissetò la Madonna, così Gesù la benedisse dicendo: “Da ora in poi sarai la pianticella che calmerà le mamme quando sono nervose e non riescono ad addormentarsi, sicché sarai chiamata l’erba del buon sonno”.

Ma dopo tutte queste curiosità veniamo  a noi, dato che questi primi giorni di primavera ci hanno portato un po’ di tepore dopo tanta pioggia, quindi mi è venuta voglia di qualcosa di profumato e delicato, un tocco di dolcezza e tenerezza che ci faccia sentire proprio il tepore della Primavera.

Ecco la ricetta di questi biscottini che io definirei delicati e pieni di dolcezza.

Ingredienti:

100 gr di Farina di Mais Fioretto oppure Bramata passata al mixer

100 gr di Farina T1

60 gr Amido di Mais

5 gr di Cremor Tartaro

90 ml Olio di Mais (spremuto a freddo)

1 pizzico di Sale

60 gr di Zucchero di Canna

2 Cucchiai abbondanti di Camomilla essiccata

Latte di Soia q.b.

Scorza di un limone oppure vaniglina

Procedimento:

Passare nel Mixer i fiori di Camomilla e passarli al setaccio, poi unire a tutti gli altri ingredienti secchi. A questo punto aggiungere l’olio e la scorza di limone e impastare aiutandosi con il latte fino a che non si ottiene un panetto, si avvolge nella pellicola e si lascia riposare una ventina di minuti.

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Poi si stende con il matterello e con delle formine si procede con il preparare i biscotti.

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A questo punto si posizionano sulla carta da forno e si infornano per 10-15 minuti a 180° (dipende sempre dal forno).

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E voilà nella stanza ci sarà questo dolcissimo aroma di camomilla.

Adesso tocca a voi: Buon Appetito!!!

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Tagliatelle di Lenticchie alla Crema di Zucca Butternut

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Quest’anno abbiamo raccolto molte zucche tra cui la Zucca Butternut ovvero Cucurbita Moschata varietà americana tardiva, a forma di campana, con pelle liscia di colore verde chiaro, che invecchiando diventa colore ocra. La polpa si presenta soda ma tenera e di colore arancio, il sapore ricorda quello della nocciola.

Con questa zucca ho deciso di condire delle tagliatelle di lenticchie.

Ingredienti per la pasta:

200 gr Farina di lenticchie

300 gr Farina Rimacinata di Grani duri antichi

250 Ml Acqua

2 Cucchiai di Olio Evo

Sale

Ingredienti per il condimento:

1 Zucca Butternut

1 Carota

1 Costa di Sedano

1 Cipolla

Olio Evo

Procedimento:

Innanzitutto lavare la zucca, sbucciarla e tagliarla a dadini poi preparate un battuto con carota, sedano e cipolla e fatelo soffriggere con un filo d’olio, quando questo risulta imbiondito, unire la zucca e lasciarla rosolare dopodiché aggiungere del brodo e lasciarla cuocere.

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Adesso preparate le tagliatelle disponendo la farina a fontana sulla spianatoia.

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Impastate tutti gli ingredienti sino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Avvolgere in una pellicola e falò riposare in frigo.

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Adesso formare delle sfoglie.

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Con le sfoglie ottenute preparate le tagliatelle.

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Nel frattempo mettere una pentola di acqua salata sul fuoco e quando bolle buttare le tagliatelle. Successivamente prendere una parte della zucca e con un frullatore ridurla in crema. Scolare le tagliatelle e saltarle in padella con la zucca e unire la crema.

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Adesso impiattate e servite….. buon Appetito!!!!!

Zuppa di cavolo Cappuccio e Cannellini

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Con questo freddo cosa c’è di meglio di una bella zuppa calda, con prodotti tipici di questa stagione: i Cavoli…in questo caso Cappuccio.

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Il cavolo è una delle verdure più nutrienti e salutari del mondo. Dovrebbe essere considerato fondamentale per la nostra alimentazione, per via della ricchezza e varietà delle sua proprietà benefiche. Il cavolo è un potente antinfiammatorio naturale, ricco di ferro, di fibre, di calcio e  di acidi grassi (omega 3 e omega 6), inoltre rinforza il sistema immunitario.

Ma veniamo alla nostra ricetta.

Ingredienti:

Circa 3 bei Cavoli Cappucci

300 gr di Fagioli Cannellini

Sale Marino Integrale

Olio Evo

Procedimento:

Cuocere i fagioli Cannellini in abbondante acqua e con qualche foglia di salvia. Nel frattempo mondare e lavare il Cavolo e metterlo a lessare in una pentola a parte. Quando i fagioli risultano cotti toglierne una parte e ridurla in crema con un frullatore ad immersione. Successivamente unire il purè ottenuto e il cavolo lessato ai restanti fagioli interi dove sarà rimasta anche la loro acqua di cottura.

A questo punto impiattate e servite con un filo d’olio e con dei crostini di polenta.

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Adesso tocca a voi……. Buon Appetito!!!!!

Macine vegan

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Questi biscottini sono l’ideale per una colazione, i miei bimbi li adorano.

Ingredienti:

300 gr di Farina T1

130 gr di Burro all’olio

80 gr zucchero di canna

1 Cucchiaino abbondante di Cremor Tartaro

Un pizzico di Sale marino Integrale

50 gr di Panna

un pizzico di Curcuma

Procedimento:

Per prima cosa setacciare tutti gli ingredienti secchi.

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Adesso aggiungete il burro all’olio e cominciate a sfregarlo tra le mani aiutandovi con la farina. Il risultato dovrebbe essere il seguente. Successivamente aggiungete la panna.

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Formare una palla, ricopritela con la pellicola trasparente e riponetela in frigorifero per almeno mezz’ora.

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Stendete l’impasto tra due fogli di carta da forno, formando  una sfoglia di circa 7 mm e tagliare i biscotti conforma circolare.

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Con l’aiuto di un levatorsoli ho fatto il forellino centrale.

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Disponete i biscotti in una teglia ricoperta di carta da forno e infornate a 180° per 10-15  Minuti.

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Sfornare i frollini di pasta frolla e lasciarli raffreddare completamente su una gratella.

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Adesso tocca a voi …..Buon Appetito!!!!

Gnocchetti di Quinoa e Ragù di Seitan

Premetto che non amo molto il Seitan, ma dato che mio figlio Gabriele lo adora di tanto in tanto lo propongo.

Ingredienti per la Pasta:

400 gr di Semola di Grano Senatore Cappelli

200 gr di Farina di quinoa

2 cucchiai di fecola

Sale marino Integrale

300 Ml di acqua calda

Ragù di Seitan

Seitan autoprodotto

Procedimento:

Per prima cosa, disporre gli ingredienti a fontana sulla spianatoia e versare al centro l’acqua piano piano poi cominciare ad impastare fino a formare una palla, avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare in frigo per 20 minuti.

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Riprendere l’impasto, prelevarne un pizzicotto e con le dita passarlo sull’apposito strumento di legno per fare  gli gnocchi oppure usare i rebbi della forchetta.

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Nel frattempo mettere abbondante acqua salata sul fuoco e appena bolle buttare gli gnocchetti. A cottura ultimata condite con il ragù.

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Ecco qua il piatto è pronto…..Buon Appetito!!!!

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Orecchiette di Sorgo alle Cime di Rapa

Oggi dato che nel mio orto c’erano numerose cime di rapa mi è proprio venuta voglia di fare le orecchiette alle cime di rapa.

Questi ortaggi sono tipici del sud e sono ricche di minerali, soprattutto calcio, fosforo e ferro, e vitamine, in particolare A, B2 e C., inoltre, sono piuttosto ricchi di proteine, hanno proprietà disintossicanti e sono poco caloriche.

Il sorgo (Sorghum vulgare) è il quinto cereale per importanza nell’economia agricola mondiale. Riccho di fribre, ma privo di glutine. Il sorgo è chiamato anche “saggina”, perché alcune varietà di questa specie sono utilizzate appunto per la fabbricazione di scope o di spazzole.

Ma veniamo alla ricetta.

Ingredienti per la Pasta:

400 gr di Farina di Grano Duro

200 gr di Sorgo

2 cucchiai di Amido (fecola o maizena)

1 Cucchiaio di Olio Evo

sale

300 ml di Acqua calda

Ingredienti per il Condimento:

Un mazzetto di Cime di Rapa

Olio Evo

Uno spicchio d’Aglio

Procedimento:

Per prima cosa, setacciare le farine con l’amido e il sale, successivamente disporli a fontana sulla spianatoia e mettere al centro l’olio e l’acqua. Cominciare  a stemperare il liquido con la farina e dopo cominciarlo a lavorare con le mani fino a formare un panetto piuttosto elastico. Avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare venti minuti.

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Riprendere l’impasto, toglierne un pezzettino e creare delle striscioline.

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Tagliare le striscioline a tocchetti.

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A questo punto prendere un tocchetto appoggiarvi sopra il pollice e strusciarlo sulla pasta sino a creare un ricciolo.

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Riprendere il ricciolo e rigirarlo con le mani.

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E voilà le orecchiette sono pronte.

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Adesso mettere l’acqua a bollire. Nel frattempo lavate e mondate le cime di rapa e intanto mettete un filo d’olio con uno spicchio d’aglio e lasciatelo imbiondire dopodiché aggiungete le cime di rapa e lasciatele insaporire.

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Scolare le orecchiette e aggiungerle alle cime di rapa.

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Saltatele e voilà il gioco è fatto…non vi resta che impiattare.

Buon Appetito!!!!!

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